Referendum Bari 2025
Titolare - Nome*
Comune di Bari
Editore
Comune di Bari
Autore
PoEQ Elettorale
Titolare - Codice Ipa/P. Iva*
c_a662
Editore - Codice Ipa/P.Iva
c_a662
Autore - Codice Ipa/P. Iva
c_a662_RESX87
Descrizione*
Referendum abrogativo del Comune di Bari 2025
URI*
Temi*
Sottotemi
Parole chiave
Data di rilascio
2025-06-11
Frequenza di aggiornamento*
MAI
Data di ultima modifica*
2025-06-11
PUNTO DI CONTATTO
Nome
comune-di-bari
urp@comune.bari.it
Estensione temporale
Copertura geografica
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Lingua
ITA
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Titolo: - URI standard: ;
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Categoria HVD
Legislazione HVD
DISTRIBUZIONI
- Scheda 1 - Affluenza 9 giugno ore 15:00Descrizione: Stop ai licenziamenti illegittimi. Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Voti Liste - Scheda 2Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 2 - Affluenza 8 giugno ore 19:00Descrizione: Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese. Il SECONDO riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 5 - Affluenza 8 giugno ore 23:00Descrizione: Più integrazione con la cittadinanza italiana. Il QUINTO referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. Il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Voti Liste - Scheda 5Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 5 - Affluenza 9 giugno ore 12:00Descrizione: Più integrazione con la cittadinanza italiana. Il QUINTO referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. Il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Voti Liste - Scheda 1Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 1 - Affluenza 9 giugno ore 12:00Descrizione: Stop ai licenziamenti illegittimi. Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 2 - Affluenza 9 giugno ore 12:00Descrizione: Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese. Il SECONDO riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Voti Liste - Scheda 4Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 1 - Affluenza 8 giugno ore 19:00Descrizione: Stop ai licenziamenti illegittimi. Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 4 - Affluenza 9 giugno ore 15:00Descrizione: Più sicurezza sul lavoro. Il QUARTO quesito interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti, che vuol dire che in Italia ogni giorno tre lavoratrici o lavoratori muoiono sul lavoro. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Voti Liste - Scheda 3Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 3 - Affluenza 8 giugno ore 23:00Descrizione: Riduzione del lavoro precario. Il TERZO punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 5 - Affluenza 9 giugno ore 15:00Descrizione: Più integrazione con la cittadinanza italiana. Il QUINTO referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. Il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Scheda 5 - Affluenza 8 giugno ore 19:00Descrizione: Più integrazione con la cittadinanza italiana. Il QUINTO referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. Il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Scheda 2 - Affluenza 9 giugno ore 15:00Descrizione: Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese. Il SECONDO riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 3 - Affluenza 8 giugno ore 19:00Descrizione: Riduzione del lavoro precario. Il TERZO punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 3 - Affluenza 9 giugno ore 12:00Descrizione: Riduzione del lavoro precario. Il TERZO punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 4 - Affluenza 8 giugno ore 19:00Descrizione: Più sicurezza sul lavoro. Il QUARTO quesito interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti, che vuol dire che in Italia ogni giorno tre lavoratrici o lavoratori muoiono sul lavoro. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Scheda 4 - Affluenza 8 giugno ore 23:00Descrizione: Più sicurezza sul lavoro. Il QUARTO quesito interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti, che vuol dire che in Italia ogni giorno tre lavoratrici o lavoratori muoiono sul lavoro. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Scheda 4 - Affluenza 9 giugno ore 12:00Descrizione: Più sicurezza sul lavoro. Il QUARTO quesito interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti, che vuol dire che in Italia ogni giorno tre lavoratrici o lavoratori muoiono sul lavoro. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Scheda 3 - Affluenza 9 giugno ore 15:00Descrizione: Riduzione del lavoro precario. Il TERZO punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A1_PublicDomain
- Scheda 1 - Affluenza 8 giugno ore 23:00Descrizione: Stop ai licenziamenti illegittimi. Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
- Scheda 2 - Affluenza 8 giugno ore 23:00Descrizione: Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese. Il SECONDO riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.Licenza Nome:Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)Licenza URL:https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/licences/A21_CCBY40
CATALOGO
Titolo*
Opendata Comune di Bari
Descrizione*
Catalogo Opendata del Comune di Bari
Editore - Nome*
Comune di Bari
Data ultima modifica*
2025-09-25T08:07:45.440620